Sì, proprio quella “local” che stai cercando. Sono qui per farti scoprire il mio angolo di mondo, quello in cui sono cresciuta e che voglio condividere con te. Posso essere la tua guida turistica esperta o, se preferisci, stare “dietro le quinte” e organizzare tutto per te, come se fossi sempre lì al tuo fianco. Ti consiglierò itinerari perfetti per una giornata fuori porta e attività così suggestive che, alla fine, non vorrai più tornare a casa.
Cosa ti ha spinto ad avviare la tua attività e quali sono i valori fondamentali che guidano il tuo lavoro?
Il desiderio di stare a contatto con le persone e, naturalmente, la passione per le lingue. Ho fatto il liceo linguistico e, fin da giovane, le lingue mi hanno sempre affascinato: le vedo come un potente strumento di connessione, anche se inizialmente non avevo chiaro il valore che potessero avere nella mia vita. Dopo qualche anno passato in ufficio, ho capito che il mio vero obiettivo era usare le lingue per entrare in contatto diretto con il pubblico. Così, ho deciso di dire addio alla routine delle scrivanie per dedicarmi a qualcosa che mi permettesse di comunicare davvero con le persone, di essere parte di un dialogo vivo e dinamico. La spinta principale è stata proprio quella di uscire dalle “quattro mura” e intraprendere un percorso che mi permettesse di esplorare la comunicazione e la connessione a tutto tondo. I valori fondamentali che voglio nel mio lavoro sono proprio questi: non perdere mai la voglia di stare a contatto fisico e umano con le persone. La cosa che mi dà la soddisfazione più grande è quando riesco a percepire concretamente la soddisfazione dei clienti, non solo per aver svolto un’attività interessante, ma per averla fatta insieme a me. Quel senso di connessione e di interazione diretta è ciò che mi motiva ogni giorno.
Come ti tieni motivata e ispirata nei momenti di difficoltà o di stallo, soprattutto quando le cose non vanno come previsto?
Penso sempre che, prima o poi, arriverà il momento in cui sarò lì con i clienti e tutto andrà a posto. Certo, ci sono momenti in cui impazzisco cercando di coordinare orari, date ed esigenze diverse, ma alla fine, quando ci incontriamo o riescono a fare quello che avevano immaginato, capisco che ne è valsa la pena. Anche quando le cose non vanno come previsto, mi ricordo che, fortunatamente, non stiamo operando a cuore aperto! È difficile fare errori gravi in un contesto come questo. Le aspettative possono essere diverse da quelle che ci si aspetta, ma alla fine, quando ci si trova sul posto, la situazione prende una piega positiva e ci si gode il momento. Ho avuto anche clienti particolari che, alla fine dell’evento o del viaggio, mi hanno detto: “Ti ho pagato per avere qualcosa di diverso”. E io, con la mia solita sincerità, rispondo sempre: “Questo è quello che so fare. Sei venuto a conoscere un territorio, le Langhe e le persone che lo vivono. Se non ti è piaciuto, allora forse non erano proprio le Langhe che cercavi”. Non l’ho mai detto in modo brusco, ma spiegando che ho dato il meglio di me e questo è quello che posso offrire. In fondo, cerco sempre di mediare e trovare un equilibrio, anche quando le cose non vanno come vorrei.
C’è un’esperienza particolare che ti ha segnato nel corso della tua carriera e che ti ha spinto a continuare a perseguire questa strada?
Quando sono salita sui Segway per la prima volta, mi sono resa conto di quanto avessi sbagliato tutto. Per anni, seduta dietro al computer, mi sono privata di esperienze incredibili che mi circondavano. Purtroppo, ora i Segway non si usano più tanto, ma quel tour è stato rivelatore. Non era tanto il mezzo in sé a emozionarmi, ma il fatto che ho imparato a scoprire il territorio che pensavo di conoscere bene, ma che in realtà nascondeva angoli che mi erano completamente sconosciuti. Quello è stato un momento importante. Ho smesso di dare per scontato il posto in cui vivevo e – quando ho visto le persone che venivano da fuori e si meravigliavano di quelle stesse cose che io davo per ovvie – ho capito quanto avevo da imparare ancora. Mi sono resa conto che ogni angolo, ogni dettaglio che avevo dato per scontato aveva un valore immenso. Quando ho riaperto gli occhi, ho capito che dovevo continuare a esplorare e condividere queste meraviglie con gli altri. Da quel momento in poi, ogni esperienza mi ha dato una motivazione in più per proseguire su questa strada.
Se potessi tornare indietro nel tempo e dare un consiglio a te stessa all’inizio della tua carriera, quale sarebbe?
Smettere di cercare un lavoro da ufficio, perché alla fine l’ufficio te lo costruisci da solo. Mi piace coordinare attività e organizzare soggiorni, ma stare chiusa dietro un computer è davvero alienante. Finisci per considerare tutto come un numero, ti perdi nei dettagli e dimentichi che nel mondo reale le cose sono più fluide. Un panorama o una chiacchierata con i produttori ti fanno dimenticare l’orologio e ti accorgi che i ritardi non sono un dramma. Come ho già detto, non stai facendo una chirurgia a cuore aperto, dove ogni millimetro conta. Se qualcosa va storto, si aggiusta, basta avvisare se devi cambiare un appuntamento. Quello che ho capito è che gli orari sono relativi e che, se stai sul campo, tutto diventa più naturale. Le persone vanno più d’accordo o meno, possono passare più tempo insieme o meno, ma la vita è molto meno rigida di quanto sembri quando stai dietro un pc. Ecco, il consiglio che mi darei sarebbe di liberarmi prima da quella mentalità da “ufficio”, perché non avevo bisogno di una laurea per fare ciò che amo. Gli studi sono stati sicuramente interessanti, ma non erano necessari per intraprendere questa strada. Se solo avessi avuto il coraggio di seguire la mia passione sin da subito, mi sarei evitata tanti anni di vita che non avrei voluto fare.
Qual è stato il momento più emozionante della tua carriera, quello che ti ha fatto capire che stavi facendo la cosa giusta?
Ogni volta che sono a contatto con le persone è una sensazione diversa, è difficile fare una classifica. I primi tour sono stati sicuramente quelli più emozionanti, perché stavo riscoprendo la mia terra, le persone e ogni angolo che pensavo di conoscere. I primi due anni sono stati un turbine di emozioni, ma poi, come succede, subentrano anche un po’ di stress e problemi relazionali. Alla fine, però, ogni esperienza è unica. Anche se vai nella stessa cantina, non è mai uguale: le persone sono diverse, i momenti cambiano e ogni giorno è una sorpresa. E questa imprevedibilità è ciò che mi tiene viva e mai annoiata. Le prime cene in vigna, che sono state davvero incredibili, anche se piene di problemi. Ma col tempo ho visto che qualcosa stava cambiando, che stava funzionando e che c’era una certa magia nell’atmosfera. Un altro momento che mi ha fatto capire che stavo facendo la cosa giusta è stato quando ho visto come i clienti si rilassavano, apprezzando davvero il luogo e ciò che offrivamo. Anche la scoperta di alcune piccole cantine, gestite da persone entusiaste, giovani o anche anziani che mettono cuore e passione in quello che fanno, mi ha fatto capire che ci sono ancora tante cose da scoprire e da condividere. È questo che mi dà la forza di continuare: il poter ancora trovare quei piccoli spunti che ti sorprendono, quel calore umano che ti fa dire che stai davvero facendo qualcosa di speciale.
Parlaci di te, chi è Francesca al di fuori del lavoro?
Fuori dal lavoro, sono una persona super dinamica e sempre in movimento! Mamma, moglie e amica, cerco di ritagliarmi del tempo per me, anche se non è mai facile. Quando non sono dietro al computer a coordinare tutto, mi piace fare una passeggiata, stare in piscina o semplicemente passare del tempo con mio figlio. Non ho particolari hobby per ora, se non quello di prendermi cura della casa. Sto ristrutturando un appartamento e mi piace dedicarmi a piccoli lavori manuali, tipo fare collage o dipingere vecchi oggetti. Ogni tanto mi faccio prendere la mano, ma mi diverto un sacco! Mi piace anche fare un po’ di “cambiamento creativo” in casa, come quando ho deciso di personalizzare una libreria per mio marito. Lui è appassionato di calcio e fantasy, quindi quando ha bisogno di sistemare la sua collezione di manga, mi metto all’opera! A volte divento un po’ troppo entusiasta, ma è bello vedere che condividiamo la stessa passione per il fai-da-te. Siamo un po’ accumulatori, ma ci divertiamo a scoprire e a sperimentare insieme. Viaggiare è una delle mie passioni, quando sono in giro per il mondo mi piace raccogliere piccoli souvenir, come flyer, che poi trasformo in pezzi unici per la casa. Un po’ tutto ciò che faccio è un mix di creatività e praticità, sempre con un sorriso e tanta energia!